mercoledì 27 ottobre 2010

Valhalla Rising

Ieri sera, prima di andare a dormire ho deciso di vedere questo film in lingua originale, dato che in Italia non è stato distribuito (ma forse dovrebbe arrivare nel 2011).
Il film è partorito dalla mente di uno dei più promettenti registi del momento, e cioè il danese Nicolas Winding Refn, che purtroppo in Italia è seguito da un pubblico di nicchia a causa soprattutto di un totale disinteresse nei suoi confronti da parte della nostra distribuzione cinematografica, ma torniamo al film.
Oggettivamente parliamo di un titolo che non può piacere alla maggior parte del pubblico; Valhalla Rising narra di un uomo muto, che in qualche modo possiede delle capacità di comunicare attraverso un bambino.
One-Eye (il nome con cui lo chiamano, data la sua peculiare situazione visiva) è un incredibile combattente che sfugge alla prigionia in cui era ridotto da parte di piccole fazioni di vichinghi, e si unisce ad un gruppo di cristiani scandinavi diretti alla Terra Santa portando con se il bambino.
sulla trama nono andrei oltre anche perchè inizia a diventare sempre più simbolica e poco lineare, direi senza sminuire le mie capacità, a tratti incomprensibile. Il film è una sorta di odissea vichinga, carica di significati simbolici, ornati di veramente pochissimi dialoghi che rendono ancora più complessa la comprensione.
La colonna sonora è pressochè assente, e quasi la totalità del film è stata girata in Scozia, conferendo alla fotografia qualcosa di difficile da spiegare, data l'incredibile potenza visiva delle immagini.
Insomma, come ho già accennato, non è un film per tutti; per quanto mi riguarda tutto è stato realizzato in maniera minuziosa, con dei landscapes da far accapponare la pelle per la loro incredibile perfezione, e dei colori fantastici. D'altro canto devo ammettere che la trama è veramente poco chiara, e vi sono momenti quasi di noia.

GIUDIZIO FINALE
Voto 6,5/10  Se guardate il film da un punto di vista tecnico ed estetico, merita forse un dieci, dove Refn è stato un artista, dimostrando tutte le sue capacità di rendere con le immagini; difficile però tralasciare una trama ermetica, che da qualunque prospettiva venga vista, risulta praticamente incomprensibile.

martedì 26 ottobre 2010

Buried - Sepolto

Mi sarebbe piaciuto cominciare con un film da ricordare, mentre invece mi trovo di fronte a qualcosa da dimenticare il più presto possibile; è l'ultimo film che ho visto al cinema, e senza togliervi nessun colpo di scena  (che sarebbe difficile togliervi, dato che sono quasi totalmente assenti) cercherò di darvi il mio imparziale giudizio.
Buried, letteralmente "Sepolto" è stato magnificamente pubblicizzato come un qualcosa di magistrale, magnifico, con un finale incredibile. Il problema della pubblicità in positivo, è che ti carica di aspettativa.
Inserire nel trailer una frase ad effetto come: "Ad Alfred Hitchcock sarebbe piaciuto" è facile e senza senso.....tanto non può dire realmente la sua.
Il protagonista è esclusivamente Ryan Reynolds, che onestamente si è dimostrato un buon attore promettente (vedi Smokin' Aces), indubbiamente non un Depp o un Pitt, ma un discreto interprete in rampa di lancio.
Parlare della recitazione coinvolgente è un commento inutile, perchè è difficile dare un giudizio, data la peculiarità del film. L'azione come saprete si svolge in 90 minuti vissuti totalmente all'interno di una cassa. Con se ha pochi attrezzi che servono più al regista per creare un minimo di trama, che al protagonista per salvarsi.
Devo essere sincero, all'inizio ho vissuto i primi 10 minuti come se fossi lì dentro, è stata una brutta sensazione; al cinema tutto è amplificato, e se hai un minimo di fantasia, ti trovi totalmente immerso in qualunque cosa tu sia impegnato a guardare. Superata l'impasse iniziale il film che tanto era sembrato geniale ed assurdo da immaginare nel trailer, diviene una scontatissima trama di rapimento e riscatto, ma soprattutto islamici cattivi e americani buoni. Insomma il regista alla opera prima Rodrigo Cortès ha centrato l'idea alla grande, perchè sfido chiunque a pensare ad un film ambientato totalmente in una scatola di legno, ma ha totalmente lisciato lo svolgimento; è come quando a scuola il professore ti scriveva il voto sul tema "idee buone ma forma errata".


CONCLUSIONI

Regista: Rodrigo Cortès
E' un regista giovane alla sua opera prima, e come già detto ha bisogno di mettere in ordine le idee, anche se sinceramente, se questa fosse la sua unica possibilità di affermarsi come regista, non credo che il mondo lo rimpiangerebbe.

Attori: Ryan Reynolds
Buona prova del trentaquattrenne di Vancouver, che conferma le buone impressioni che aveva fatto fin'ora, cimentandosi in una prova convincente in un film in cui solo lui merita di essere completamente scagionato dalla disfatta.

GIUDIZIO FINALE
Voto 5/10 Se proprio non avete altro da fare andate a vederlo, ma almeno scegliete di vederlo quando il biglietto è in ridotto.

In qualche modo si deve pur cominciare.


Spesso mi sono interrogato sull'interesse che la gente possa nutrire o meno nei confronti dei blog. La domanda che mi è sempre frullata nella mente è: " Ma scrivo per me o per lasciare qualcosa a qualcuno?"
La risposta è venuta automaticamente da due fattori, e cioè in primo luogo non mi leggeva praticamente nessuno, ma soprattutto lentamente la mia voglia di scrivere fatti di dubbio interesse per il resto del mondo è andata via via scemando. Diciamo che questo è già il mio ultimo tentativo di avvicinamento a questo mondo, prima di metterci su una croce.
Un blog non è altro che un modo per poter esprimere le proprie idee su argomenti di svariata natura, e nel mio caso, mi rendo conto che una delle poche cose di cui realmente mi piace parlare è il cinema.
Inoltre mi rendo conto che non solo mi piace esporre i miei giudizi, ma mi interessa parecchio sapere il parere altrui, traendone spesso spunto per rispolverare titoli improbabili.
Insomma, il mio fine sarà dare i miei pareri spassionati dall'alto della mia smodata passione,  su tutti i film che regolarmente vedo almeno una volta a settimana (ovviamente parlo di cinema), ma anche in home video.
Spero di ricevere commenti, consigli e critiche, sarebbe pur sempre un modo per crescere e per capire soprattutto di essere uno spunto interessante su cui perdere due minuti della propria giornata.
Cià uagnù