giovedì 16 dicembre 2010

Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni

Nel cinema, attorniato da signorotti dall'orologio importante e il Borsalino da duecento e passa euro posato sulle gambe accavallate, mi sentivo un attimino fuori posto, ma allo stesso tempo nutrivo la sensazione di stare per assistere ad un qualcosa di difficilmente comprensibile per noi uomini comuni dal cappello poco costoso e dall'orologio privo di meccanismo pregiato.
Woody Allen, un regista sinonimo di intellettualità, che con un cast come sempre impressionante, mette in scena una sorta di tragi-commedia, all'insegna dell'amore infelice, e dell'errore umano.
Una sorta di sofisticato "Ultimo bacio", che vuole a tutti i costi rivolgersi ad un pubblico elevato, ma che a mio parere, mette a nudo quanto determinate categorie umane non abbiano la capacità di vivere la vita in maniera completa e soprattutto genuina.
Mi spiego meglio.
Ridere di gusto ad una battuta chiaramente comica, se pur in alcuni casi scadente nel volgare, non vuol dire necessariamente essere meno sofisticato di chi ride ad una ricercatissima e gustosissima freddura, come quelle viste in questo film.
Io e la mia dolce metà (compagna di mille avventure), ci guardavamo attoniti, alle smodate se pur composte risate dei culi bianchi che ci attorniavano, senza comprendere cosa realmente portasse la mente umana a trovare comiche situazioni grottesche e indubbiamente dal bassissimo potere comico.
Trovo che ridere sia qualcosa di cui ognuno di noi abbia una vitale necessità per poter vivere la vita in maniera
sana; una risata, metaforicamente,  è come una scarica di defibrillatore per un moribondo, ci da la forza di vivere sino alla successiva scossa, e così fino alla fine della nostra esistenza, quando ormai le risate sono finite e restano solo le amarezze.
Tutto questo preambolo obiettivamente c'entra poco con il film, lo ammetto, ma mi ha fatto comprendere, solo guardandomi attorno, quanto la gente sia attratta da ciò che crede adatto al proprio stile, senza domandarsi se tutto ciò sia realmente meritevole o di essere oggettivamente apprezzabile.
Odiando i film in cui si esaspera l'aspetto contorto dei sentimenti umani, e si narrino gli amori esclusivamente fatti di urla e tradimenti, non credo di dover fare un'eccezione per questo titolo, mosso da timori reverenziali nei confronti di un regista che non mi rappresenta.
Se il film fosse stato girato in Italia, con attori mediocri e il solito regista preconfezionato, probabilmente questa pagina del mio blog non sarebbe nemmeno stata scritta; allo stesso modo, però, non me la sento di dare un valore più alto di quello che darei ad uno squallidissimo e sicuramente scontato filmetto prestampato a cui il nostro cinema ci ha abituato nell'ultimo decennio.

GIUDIZIO FINALE
Voto 4/10 Con il cast di questo film si poteva dare vita ad un capolavoro.
E' come essere l'allenatore di una squadra di fenomeni e non essere capace nemmeno di portare a casa il Trofeo Birra Moretti. Allen indubbiamente non appartiene alla casta di registi ed autori da cui la mia mente è maggiormente attratta, ma non si può criticare qualcuno di cui non si conosce completamente il modo di lavorare e la varietà di temi trattati. Pertanto, anche con il rischio di sentirmi dare dell'incompetente, scelgo di essere franco, e di dire che questo film, a mio parere, è una cagata pazzesca.
Seguono 92 minuti di applausi.          

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